Se c’è una certezza nel monregalese è che “Niela fa la mica bela”. Un detto la cui origine si perde nella notte dei tempi e che testimonia che, certamente, a Niella Tanaro il pane doveva avere un sapore davvero speciale.
A confermare questa impressione c’è un altro indizio: lo stemma del paese che in passato reca ben visibile oltre alle spighe di grano, una pianta segetale, che ha dato anche il nome al paese. Si tratta della Nigella, una pianta oggi praticamente estinta, ma che in passato cresceva in mezzo ai campi di grano, e contribuiva a dare un caratteristico sapore al raccolto. Forse da questo deriva la fama del pane di Niella, che si è anche diffuso in Europa, visto che sulla Costa Azzurra in Francia ancora oggi vivono e lavorano dei panificatori discendenti di famiglie niellesi emigrate lì nel dopoguerra. Storie su cui la giornalista Geraldine Giraud ha girato un documentario, presentato proprio negli scorsi mesi in Francia.
A Niella Tanaro c’è grande fermento e tanta voglia di riscoprire le antiche tradizioni: le associazioni Pro Loco, Nigella e l’Amministrazione comunale fanno fronte comune su questi progetti.
L’associazione Nigella sta lavorando per cercare di riportare in auge la coltivazione delle segetali, e in particolare della Nigella che ha particolari proprietà erboristiche ed è utilissima e benefica. A questo scopo ha predisposto un campo sperimentale a pochi chilometri dal borgo, dove poter sperimentare e fare ricerca per mettere a punto un disciplinare per chi voglia coltivare la Nigella e le segetali.
La Pro Loco di Niella Tanaro e il Comune lavorano ad una fiera del pane, e a diverse iniziative che prendono corpo nel cuore dell’estate, ad agosto e poi nelle prime settimane di settembre. In particolare, si sono banditi concorsi artistici sia nel campo dell’arte bianca che di quella figurativa. In particolare questo secondo concorso, che ogni anno propone un tema grafico, prevede che gli elaborati vincitori vengano dipinti sui muri del paese, in modo da creare, anno dopo anno, una serie di murales tutti dedicati alla filiera del pane, e caratterizzare anche turisticamente il luogo.
Inoltre, si sta lavorando, in collaborazione con l’università del gusto di Pollenzo, a un disciplinare per creare il pane di Niella, che possa diventare un alimento tipico del paese, in vendita nelle panetterie artigianali.
Insomma a Niella si viene ormai per assaggiare quant’è buono il pane. Esattamente com’era in passato.