Itinerari partigiani – Le Langhe
Itinerari partigiani – Le Langhe
Nella foto: un gruppo di partigiani dell’Islafran
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Nelle Langhe una formazione partigiana internazionale
L’11 settembre 1943, nei giorni dello sbandamento dell’Esercito italiano, decine di partigiani jugoslavi e francesi, evasero in massa dal carcere di Fossano. Erano stati arrestati dai militari italiani nelle zone di occupazione e molti di loro entrarono a far parte delle formazioni partigiane in fase di organizzazione nella provincia di Cuneo. Nella primavera del 1944 nel territorio di Somano, Bonvicino e Lovera (nei dintorni di Dogliani) si costituì un gruppo di francesi capeggiato dal sarto Simon Samuel e uno di slavi, alla guida di Eugenio Stipcevic, detto “Genio lo Slavo”. Poco tempo dopo, questi ed altri gruppi dall’Alta Langa si riunirono in un’unica formazione e costituirono la 16ª Brigata d’assalto Garibaldi “Generale Perotti”.
La forte presenza di stranieri portò alla costituzione di un distaccamento plurinazionale, il cosiddetto “Islafran” (dalle iniziali delle tre nazioni da cui provenivano i ribelli, che erano italiani, slavi, francesi), comandato da “Genio lo Slavo”, e dal vice Daniel Fauquier. Nel luglio 1944, dopo una nuova evasione dal carcere, vi entrarono anche numerosi russi, austriaci e cechi. Tra la fine del ’44 e il gennaio ’45 i garibaldini si riorganizzarono e l’”Islafran” divenne un distaccamento del GAD (Gruppo Arditi Divisionale). Si trattò di una vera e propria formazione internazionale, che diede corpo al sogno di un’Europa libera e democratica.
Da dicembre 1944 cominciarono pure ad affluire nelle Langhe, i nuclei di due divisioni Giustizia e Libertà dalla montagna. La brigata GL Valle Grana “Paolo Braccini” trasferì in zona la banda Monte Bram, che in due scaglioni successivi, si spinse fino a Garombo di Somano.
Itinerario 14. Dal Monumento-rifugio di Somano al Colle della Resistenza di Bossolasco
Nel 1983, proprio in fraz. Garombo, a Somano, è stato edificato un Monumento-rifugio alla Resistenza, su uno dei sentieri battuti dalle squadre partigiane. Vi è allestita una piccola mostra fotografica sulle formazioni nell’Alta Langa e un’altrettanto piccola esposizione di cimeli ‒ divise, armi, oggetti vari ‒ recuperati dagli stessi ex partigiani che hanno finanziato e costruito l’edificio. Dal maggio 2006, il Rifugio-monumento alla Resistenza è centro rete del Progetto La Memoria delle Alpi e si colloca nel circuito dei Sentieri della libertà che lo compongono e che si intrecciano nella provincia di Cuneo. Ad esso fa capo il sentiero “Sulle tracce dell’Islafran” (sentiero CN18 P1). Percorreremo il primo tratto di questo percorso che conduce, con una passeggiata di un’ora attraverso un affascinante tratto di Alta Langa, ad un altro memoriale: il Colle della Resistenza di Bossolasco.
Il Monumento-rifugio di Somano, si raggiunge in auto: arrivando da Dogliani, superare il paese di Somano; dopo qualche chilometro si trova l’indicazione sulla sinistra verso il Memoriale. Giunti nei pressi di un agriturismo, tenere la sinistra. Dopo qualche centinaio di metri si raggiunge l’edificio, proprio a fianco della chiesetta dell’Annunziata (Google Maps qui), dove si può parcheggiare.
Il lancio del gennaio 1945
Proseguendo a piedi sulla stradina sulla sinistra del Monumento-rifugio, si raggiunge in pochi minuti il grande prato dove, nella notte tra il 24 e il 25 gennaio 1945, l’aviazione inglese effettuò un grande lancio di armi, vestiario, medicinali e viveri destinati ai partigiani di Giustizia e Libertà. Poco dopo si raggiunge un bivio: tenere la destra. La stradina sale tra la boscaglia, raggiungendo la cima di un piccolo colle poi scendendo su lato opposto, dove, dopo una ripida discesa si raggiunge borgata Galli. Risalendo sulla sinistra delle case, si imbocca stradina asfaltata e si raggiunge il Colle della Resistenza, a Bossolasco. Si tratta di un complesso monumentale immerso nella selva, dedicato alla libertà e a coloro che per essa hanno combattuto, inaugurato nel 1968 dai rappresentanti delle formazioni partigiane della zona. Superato il cancello ideato dallo scultore Santoro, si viene accolti dalla poesia che Giuseppe Ungaretti scrisse appositamente per questo colle: “Qui vivono per sempre gli occhi che furono chiusi alla luce perché tutti li avessero aperti per sempre alla luce”. Al centro si trova un anfiteatro, ideato come luogo di raduno dall’architetto torinese Amodei.
Da Bossolasco si può tornare a Garombo percorrendo lo stesso sentiero, oppure si può proseguire l’anello “Sulle tracce dell’Islafran” (CN18 P1) del Progetto La Memoria delle Alpi e del circuito dei Sentieri della libertà (percorso di parecchi km che richiede alcune ore). Lo riportiamo qui sotto:
Dal Colle della Resistenza di Bossolasco a Bonvicino
Svoltare a destra oltre l’ingresso alla zona monumentale del Colle e discendere per la strada asfaltata. Rientrati sul viottolo, oltre la presa dell’acquedotto, si scende fino alla chiesa di Madonna della Neve. Si percorre per pochi metri la provinciale in direzione di Bossolasco per poi imboccare una ripida discesa sulla destra. Si sale poi in direzione “Borgata Chiaretta”. Percorrere a mezzacosta tutto il vallone, portandosi sul lato opposto, dove (8,4 km dal Colle) ha inizio a sinistra la ripida salita detta di “Lairole”. In corrispondenza della cascina Ufficiale, si svolta a sinistra, dove inizia il tratto intitolato a Carlo Altare, Carlo Milano ed Ettore Uffiziale.
Da Bonvicino alla Lovera
Sulla piazza principale un cartello indica l’intitolazione del tratto a Simon Samuel e la discesa verso il sentiero che condurrà alla sovrastante frazione Lovera.
Dalla Lovera a Somano
Prendere la strada che si inoltra verso il bosco e seguire la breve stradina che collega Dogliani a Bonvicino. Poco oltre si giunge nel cortile di un gruppo di cascine della frazione Sant’Antonio di Somano.
Lasciata a sinistra la piccola cappella, tenere la direzione “Bossolasco”. Al chilometro 6,6 la strada sbocca sulla rotabile principale. Al secondo tornante scendere a destra verso Garombo.
PER APPROFONDIRE – LE FONTI – Itinerari partigiani. Le Langhe
Questa pagina è stata realizzata utilizzando: “I sentieri della Libertà in provincia di Cuneo – Memoria delle Alpi”, Piermario Bologna, Istituto Storico della Resistenza.
Romanzi e i racconti di Beppe Fenoglio raccontano la Resistenza nelle Langhe, anche Monregalese in particolare a Murazzano, Mombarcaro, Bossolasco.
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ITINERARI PARTIGIANI NEL MONREGALESE – Le Langhe